1.7.11

Strana Saggezza

Il corpo possiede una sua saggezza strana, profonda, che sa di terra e di non detto, ma che riluce diafana e, nonostante provenga da tutto ciò che viene comunemente ritenuto greve e basso, rivela a volte più cose della più impalpabile delle costruzioni della ragione.
Il corpo non mente e, se lo fa, è perché non sa e non ha paragoni per rivelarsi per ciò che è  in essenza: fisso che sublima, carne che recita in se stessa l'eterno Dramma delle cose, di cui è dannata a essere specchio, suo malgrado, in ogni fase della sua esistenza, mimando il crescere e il morire che s'affaccia a ogni passo.
Il senso del lavoro sul corpo, che continua ad apparire grossolano e futile a chi si attribuisce sapienza, è proprio questo in-corporare la Regola del Cielo che, come si sa, "tratta i diecimila esseri come cani di paglia", ossia con la stessa ineffabile crudeltà con cui giocano i bambini, e danzarla fino all'ultimo respiro e all'ultimo sussulto, come un mondo che si ripiega quando giunge il suo imbrunire.