C'è una certa rude fierezza nel percorrere ogni giorno chilometri avanti e indietro, ripetendo fino alla nausea lo stesso movimento, nell'indurire gradualmente il corpo sbattendolo contro alberi e muri finchè non diviene quasi insensibile... mentre dentro, invece, un altro mondo a poco a poco si schiude, e figure, atteggiamenti, intenzioni, tutto sfuma e si salda coi moti più profondi del cuore.
La pratica dello xinyiquan è questo, un lavoro indubbiamente duro ma allo stesso tempo fine, che richiama il battere e ribattere dell'antico Fabbro-Sciamano...
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