29.7.14

Il Qigong più adatto alla pratica del Tai Ji Quan \3

Gli esercizi per lavorare sulla FORZA ELASTICA  sono in particolar modo quelli che si concentrano sul rafforzamento dei singoli blocchi strutturali (testa, piano delle spalle, anche etc), attraverso una vera e propria "esplorazione" delle loro modalità di movimento.

Questo rafforzamento deriva dalla pratica scrupolosa degli esercizi noti in Occidente come Power Stretching ( chen jin bao gu), che si concentrano su tendini, legamenti e muscoli profondi, fino a sfiorare il sistema fasciale.

Ed è proprio questo tipo di attenzione rivolta alla struttura profonda e alle proprietà biomeccaniche dei vari tipi di tessuto connettivo a segnare il primo vero passo verso il recupero di quella "animalità" che rappresenterebbe la norma e non certo l'eccezione in fatto di espressione corporea.

Al lavoro sui singoli blocchi segue, per forza di cose, lo studio dell'influenza che ogni singolo blocco ha sulla struttura presa nel suo insieme. Ad esempio, volendo considerare il collo ne vengono studiate sì le possibili flessioni, torsioni e via dicendo, ma anche le necessarie conseguenze che queste azioni possono implicare sul piano delle spalle oppure sul bacino, spostando l'attenzione sul complesso gioco di equilibri che caratterizza il il corpo umano.

Questo gioco potrebbe essere riassunto evidenziando 5 rapporti gerarchici fondamentali, vale a dire:

1.la parte inferiore controlla la parte superiore
2.La parte posteriore controlla la parte anteriore
3.la parte destra controlla la sinistra ( e viceversa)
4.il centro controlla la periferia
5.l'interno controlla l'esterno

che indicano sia il corretto rapporto di dipendenza tra le varie parti del corpo, sia il percorso attraverso cui si giunge, progressivamente, a rendere  "interno"il proprio movimento. Infatti, per quanto ogni gesto atleticamente efficace dipenda dal rispetto delle prime tre gerarchie, un gesto "eccellente",come quello di un danzatore esperto, ad esempio, è possibile solo quando viene rispettata la quarta, ovvero la centralizzazione.

Tuttavia,un gesto che si voglia realmente "interno" deve andare oltre, e nascere proprio da quella struttura profonda, dove il fisico sfuma nell'energetico e nella rappresentazione mentale, che si inizia a risvegliare proprio in questa fase iniziale dell'Opera, in modo che il punto d'inizio finisca per coincidere con quello di arrivo.

Ovviamente, per riuscire a comprendere davvero tutto ciò, sarà senz'altro necessario percorrere, non di rado più e più volte, l'intero cammino, ma le basi si gettano qui.

continua...

"Aprirsi nelle sei direzioni"