24.7.15

Empatia

Per una natura empatica, quella dell'equanimità è una conquista assai difficile, che richiede la presenza di una mente siderea, algida e metallica. Algida, sì, ma pronta ad arroventarsi per cauterizzare, alla bisogna, le innumerevoli ferite che l'attitudine all'empatia comporta.

E' fin troppo facile commuoversi, lasciarsi toccare nel profondo dalle sensazioni altrui, dalle loro paure, insicurezze o dolori, finendo per portarsele dietro anche laddove sarebbe saggio allontanarsene il prima possibile.

Non è giusto sobbarcarsi più del dovuto, perché s'ottiene solo l'erosione delle già scarse energie a nostra disposizione, finendo per crogiolarsi in un pantano languoroso in cui tutto si può trovare, tranne vie d'uscita.

Un cuore troppo carico non è certo in grado di aiutare, perché offuscato: solo dopo che la brezza siderea della mente avrà spazzato via le nubi gonfie d'acquea empatia, il chiarore dello Spirito autentico sarà in grado di tendere una ben concreta mano.


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