13.9.19

Perché il Tai Ji Quan si pratica "lentamente"?

Perché il Tai Ji Quan si pratica "lentamente"?

Agli occhi degli addetti ai lavori, questa potrebbe senz'altro sembrare una domanda oziosa ma, data la frequenza con cui me la sento rivolgere
, credo sia opportuno spendere qualche parola al riguardo.

Innanzitutto, v'è da dire che si tratta di un fraintendimento, perché il Tai Ji Quan NON si pratica solo "lentamente",se non in particolari momenti del percorso di crescita del praticante e sempre per delle ragioni didattiche ben precise.

Infatti, essendo il Tai Ji Quan per definizione una disciplina basata sul mantenimento dinamico dell'equilibrio degli opposti (Yin\Yang,morbido\duro,lento\veloce,contrazione\espansione etc), quando ci si ritrova ad enfatizzare uno di questi  rispetto all'altro lo si fa unicamente in maniera estemporanea e strumentale al fine di comprenderlo meglio nella sua essenza(isolandolo) oppure per coglierne il "mutamento" nel suo opposto.

Il che vale a dire, in termini semplici, che la lentezza viene appunto isolata per comprendere il suo diventare rapidità, e viceversa. E questo non dovrebbe stupire, trattandosi di un tipo di didattica esperienziale e non nozionistica, il cui fine è la comprensione istintiva, non mediata dei principi trattati che divengono così "vivi" nella pratica.

Tuttavia, ciò non toglie che molti insegnanti in aperta malafede calchino volutamente la mano sull'aspetto della lentezza per mascherare le proprie manchevolezze in altri campi, ma questa è un'altra storia...

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