1.8.09

Il lavoro sulla struttura

Spesso mi capita di sentirmi chiedere, da allievi o da altri praticanti,perchè mai nei miei corsi ( e nella mia pratica,ovviamente) venga così tanto enfatizzato il lavoro sulla struttura fisica, spostando ad un secondo momento il lavoro sul Qi o quello di tipo meditativo. In realtà, non è che nei miei corsi le cose siano separate, tuttavia ritengo, sia per esperienza personale, sia per considerazioni dettate innanzitutto dal buonsenso, che sia fondamentale la presa di coscienza (e di controllo) del corpo, senza la quale, purtroppo o per fortuna è assai difficile fare qualche passo in avanti sulla Via della Trasformazione. Il corpo è la realtà fondamentale con la quale siamo in contatto, una realtà che influenza in mille modi le nostre percezioni e che rimane in ultima analisi l'interfaccia immediata per mezzo di cui siamo in grado di interagire con il mondo esterno. E' proprio questa nostra "vicinanza" al corpo a renderlo il primo "avversario" con il qualer misurarsi una volta intrapresa l'Opera , e anche quello più francamente abbordabile. In fin dei conti, per quanto sia faticoso, impegnativo e a volte decisamente noioso il concentrarsi sulla propria postura o il tenere sotto controllo costante il movimento nello spazio, questi metodi sono sempre ed infinitamente più semplici dell'affrontare direttamente la mente con il suo incessante chiacchiericcio, le sue divagazioni, la sua paura della dissoluzione... E, soprattutto, non consentono di barare!

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