14.4.14

...e fu proprio così, che m'accorsi d'aver appreso...

Uno dei grandi misteri della pratica è il fatto di scoprirsi "diversi" da un momento all'altro, e quindi in grado di comprendere, sentire o fare cose che fino ad un istante prima continuavano a sgusciarci malignamente via.

Come se un meccanismo occultato da qualche parte dentro di noi si fosse deciso improvvisamente a scattare, ci troviamo "cambiati", e non è raro che ci capiti di occhiare quasi con scherno al nostro essere così com'era "prima".

Pare infatti quasi pesante, il senso di estraneità di fronte ai pezzi della crisalide appena frantumata, nell'istante prima di gettarli con un'alzata di spalle, e poi l'oblio.

 Eppure, non di rado capita di ritrovarseli davanti, quei frammenti, quando non addirittura di incespicare o ferirsi a causa loro e del troppo oblio, perchè nulla va tradito, per quanto superato.

E, soprattutto, nulla avviene invano...


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